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(Tranquilli, è una foto di ottobre. Se tutto va bene, conto di uscire di casa tra qualche giorno, sennò mi nutro solo di snack.)

Sapevo già che avrei passato una Pasqua davvero particolare, dopo essere stato abituato a pranzi con parenti in Abruzzo e Pasquette molto umili, di ritorno a casa e poi in giro a fare due passi.

Avrei di certo compensato, però, con qualche scorpacciata di sushi, ramen o altre squisitezze locali con gli amici di Sendai. A Natale lo abbiamo fatto, di certo avremmo fatto felicemente il bis per festeggiare l’avvento delle uova e dei coniglietti.

E invece no.

Sò stato chiuso dentro casa, anzi dentro la mia camera, uscendo solo per cucinarmi i pasti, tenendomi alla larga dai miei coinquilini, se erano anche loro presenti in cucina. Da quando ho cominciato a notare il loro scarso interesse nel rispettare le norme di buon senso comune, ho cominciato a schifarli un po’ di più.

In Giappone, tecnicamente, non ci sono norme restrittive forti. Non è stato attuato il lockdown nemmeno nella capitale Tokyo, dove ci sono (logicamente) più contagi, figuratevi se cercano di preservare severamente la salute dei cittadini in una città modesta come Sendai. Almeno hanno cominciato a chiudere qualche locale e il campus (Lezioni online 100% confirmed: sono curioso di vedere come verrà gestito il tutto).

Io però sò italiano. Do retta al nostro grande salvatore (e blastatore televisivo) Giuseppe Conte. Se Joe dice di stare a casa pure a Pasqua, io obbedisco, anche a costo di rompermi le palle in casa. Ci tengo alla mia salute. Spero che anche i coinquilini ci tengano, alla loro.

E così, ho passato una Pasqua davvero fuori dal comune.

Al posto delle uova al cioccolato (non le ho trovate, quando ho fatto l’ultima spesa), ho mangiato un melonpan (una pagnottina dolce a forma di melone, ma che non sa di melone), che è comunque bono. Certo, niente batte l’uovo al cioccolato fondente (buonissimo) con dentro una sorpresa (demm***a). Per fare un po’ il ragazzo salutare, poi, ho bevuto del succo d’arancia.

Niente casatiello, quindi. Niente salame. Niente uova sode. Queste ultime me le sarei fatte volentieri, ma dopo aver comprato, per sbaglio, uova già sode al posto di quelle standard, ho ancora dubbi su quali prendere al supermercato.

Al massimo ho mangiato, poco dopo, un biscotto al cocco. Così, pe sgarrà.

Appena finito di mangiare in camera (a parte i pasti in cui devo lavare le stoviglie comuni, mangio in camera, anche da prima del virus), ho deciso di far entrare un po’ di aria fresca nella mia piccola cameretta.

Ho fatto male i conti, però.

Uno, è periodo di allergia per polline e graminacee. Io soffro parecchio questa roba, basta un secondo di aria “nociva” e comincio a starnutire come un matto, per poi finire la giornata con un naso otturato. Due, non prendo antistaminici da quando sono uscito l’ultima volta, poiché voglio risparmiare le medicine per quando esco.

Risultato: entra qualcosa di “nocivo” e comincio a starnutire a raffica. Mi sento K.O. per un’ora buona. Per fortuna, è durato poco.

Poi, mi sono sentito un bravo studente e ho fatto un paio di esercizi di kanji per l’esame ufficiale di lingua giapponese, il JLPT, pur sapendo che lo avrei dato non a luglio, ma a dicembre. Sinceramente, non mi fido ad avventurarmi così a istinto, visto che non sono capace di prevedere il futuro con il Coronavirus in mezzo.

Il resto della mattinata l’ho trascorso facendo qualche partita a “Darksiders II”, gioco bellino preso in offerta.

Mi ero detto “Arriviamo al prossimo dungeon, così da iniziare la nuova missione! Poi, continuo nel pomeriggio!”.

Giocai per almeno due ore, finendo il dungeon.

Si è fatta ora di pranzo.

Anche qui, sono stato molto umile.

Scodella di riso in bianco con gyoza (ravioli cinesi) scaldati, prima che scadessero (MAI sprecare una porzione di gyoza, pure se sono quelli del supermercato).

Mi sono sentito a dieta, visto che dopo ho mangiato una mela.

Poi, mi sono detto “Vabbè, è Pasqua, ma famo qualcosa di utile!”

Ho ripreso a giocare a “Darksiders II”.

Altro dungeon finito.

Si è già fatto tardo pomeriggio.

Facciamo di nuovo lo studente ligio, continuiamo a esercitarci sui kanji con mezzo anno di anticipo.

Poi ho ragionato.

“Ma oggi è Pasqua. È festa. Perché studiare?”

Di norma, io studio PURE alla vigilia di Natale, a Natale e a Ferragosto (sì, non sono normale).

Ma stavolta no. Basta fare i bravi. Famo i ribelli.

Continuiamo a giocare a “Darksiders II”, alternandoci con le quest pasquali di “Animal Crossing”.

Finisco presto di giocare, però. Tipo un’ora dopo.

No, non mi ero stancato.

La batteria della Switch si stava scaricando.

Metto in carica e comincio a riflettere sul mio futuro, sdraiato sul letto.

Ma se tornassi a Roma? Se non dovessi tornare in anticipo, riuscirei a impegnarmi nello studio, in questa modalità online a me ancora sconosciuta? Come staranno passando le feste, a Roma?

Ma soprattutto, che me magno a cena?

Il mio cervello si è sforzato così tanto, che mi addormentai per un paio di ore.

Ma perché ci si stanca più facilmente quando non si fa nulla?

Mi sveglio in tempo per la cena.

Sento i miei genitori, amici e parenti, poi mi dirigo a preparare un altro umilissimo pasto.

Petti di pollo, con contorno delle olive in scatola da finire prima che diventino uno schifo (MAI sprecare olive verdi, pure se sono quelle in scatola del supermercato più economico del centro di Sendai).

In questi mesi, mi sto specializzando con i petti di pollo in bianco.

Capito, Elisabetta Canalis? Ora sò più bravo de te, a farli. La prossima volta, sarò io a pubblicare la ricetta su “Chi”.

Fino anche questo lauto pasto, mi dirigo in camera per finire la serata guardando roba su Netflix e facendo ancora il ribelle con il cibo: ho aperto un pacchetto di patatine. Se riesco a finirlo domani, sto migliorando con la gestione delle calorie.

…Se, aspetta e spera.

E così, mentre il mio coinquilino fa i gargarismi alla Alien al bagno (la sua gola strana non va in vacanza, a quanto pare), termina questa Pasqua estremamente alternativa.

Tremo al pensiero di come andrà la Pasquetta.

9 thoughts on “LA PASQUA (+ PASQUETTA) PIÙ STRANA DI SEMPRE.

  1. Situazione impegnativa, ma ci si ingegna… 🙂

    1. RedNerd Andrea ha detto:

      Assolutamente, sennò si impazzisce. 😅

      1. Pensa che io ho rinunciato ai videogame per dedicarmi a lettura e scrittura: forse non sto troppo bene… 😛

        1. RedNerd Andrea ha detto:

          Ma fai bene! Io pure sto comunque leggendo (grazie al mio ebook reader) e vorrei anche scrivere cose più impegnative…se non fosse per la Switch. 😂

          1. Ubriacati e nascondila, così non la ritrovi più! 😛

          2. RedNerd Andrea ha detto:

            La mia camera è un rettangolo, la trovo in un’ora 😂 Anche se sono giorni che non trovo la penna multicolor…

          3. ahahahah. Non trovare una penna è un classico… soprattutto quelle multicolor! 😛

          4. RedNerd Andrea ha detto:

            Sempre ahahahaha infatti ora sto usando una penna solo nera. Inutile dire che non è ancora sparita. 😂

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