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Un Loki in grande forma

E si continua con le serie TV Marvel su Disney+.

Dopo una serie che mi ha molto confuso (Wandavision) e una che mi ha annoiato (Falcon and the Winter Soldier), ho iniziato “Loki” sperando di non pentirmi di aver sprecato tempo prezioso.

A ‘sto giro, ho finito la serie più che soddisfatto, soprattutto perché poche ore prima avevo visto il trailer di “Spider-Man: No Way Home” e ci ho visto dei possibili collegamenti.

In realtà, di questa serie ci ho capito poco o niente, ma mi sono divertito molto.


Creata da Michael Waldron, “Loki” è la terza serie televisiva dedicata al Marvel Cinematic Universe uscita sulla piattaforma streaming Disney+.


L’amato/odiato Loki (Tom Hiddleston) torna in grande stile, in un’avventura tutta sua, senza interferenze da parte di Thor.

Insieme a lui, appaiono diversi personaggi inediti, tutti collegati all’organizzazione denominata Time Variance Authority (TVA), che agisce al fine di controllare e preservare le diverse linee temporali: l’agente Mobius (Owen Wilson), il giudice Ravonna Renslayer (Gugu Mbatha-Raw), la Cacciatrice B-15 (Wunmi Wosaku) e l’inquietante Miss Minutes (doppiata in originale da Tara Strong, in italiano da Sara Ferranti), mascotte animata della TVA.

Altro personaggio molto importante è Sylvie (Sophia Di Martino), una Variante di Loki che sta seminando il panico nella TVA.

Loki è Loki, niente da fare. Furbo, ironico, ambiguo. Impossibile non divertirsi, con lui. In questa serie, abbiamo modo di conoscere anche dei lati più umani e fragili. Chi l’avrebbe mai detto che anche Loki potesse avere delle sfumature così?

I personaggi inediti sono molto interessanti e azzeccatissimi per il mood di questa serie, dedicata a un personaggio molto ambiguo e caotico: sono tutti, a parte Mobius (un pezzo di pane), oscuri e dalle intenzioni poco chiare. Mai essere convinti di aver capito chi è il villain e chi l’eroe già dai primi episodi: potreste ricredervi.

Sylvie è un tentativo interessante di proporci una versione alternativa di Loki. È un personaggio interessante e molto approfondito, ma su alcuni aspetti è così distante dal Loki che conosciamo che risulta molto irritante.


La serie inizia da dove abbiamo lasciato Loki nei film MCU (Marvel Cinematic Universe): evaso dal controllo degli Avengers, quando sono tornati indietro nel tempo in “Endgame”.

La presenza di Loki nella linea temporale (in teoria è stato ucciso da Thanos in “Infinity War”) deve aver dato fastidio alla TVA, visto che lo rintraccia e lo arresta.

Sotto la custodia del simpatico Mobius, Loki ha due alternative: venire cancellato dalla linea temporale oppure aiutare l’organizzazione a catturare un assassino che sta mietendo vittime tra gli agenti della TVA.

Nel corso delle indagini, Loki incontra Sylvie e insieme cercheranno di capire cosa sia veramente la TVA, soprattutto per quanto riguarda l’identità di chi è dietro l’organizzazione. Siamo davvero sicuri che quelli come Loki e Sylvie siano i cattivi della situazione?

Onestamente, il mio cervello bacato ha avuto molte difficoltà a cercare di capire la trama. Ho solo capito che, a quanto pare, i tanto citati multiversi potrebbero finalmente essere delle realtà. E già è una figata.

La presenza di queste linee temporali mi ha confuso così tanto da colpirmi da solo. Il finale, però, cambia tutte le carte in tavola, soprattutto se verrà collegato a tutti gli effetti ai prossimi film.

A livello di intrattenimento, scorre molto bene, non mi sono annoiato. I continui misteri e i momenti simpatici con Loki sono molto intriganti.


Ho apprezzato la sceneggiatura, nonostante la complessità della trama. I personaggi sono ben caratterizzati e risultano affascinanti, anche quelli che compaiono pochissimo.

I dialoghi sono molto coinvolgenti, soprattutto quelli in cui Loki può dare il meglio di sé.


Le ambientazioni sono tanta roba: oltre alla futuristica sede della TVA, abbiamo modo di vedere diversi pianeti e diverse epoche temporali, alcuni successive al 2021…molto inquietanti, tra l’altro.

In mezzo alla super modernità degli effetti speciali e delle ambientazioni, vi è anche la presenza di uno stile grafico più classico grazie a Miss Minutes, rappresentata in stile cartoon anni ’20. A me, ha ricordato anche i personaggi del videogame “Cuphead”…forse è per questo che la trovo inquietante.

Colonna sonora nella norma, con la sigla iniziale che ricorda molto le serie TV sci-fi mystery.


“Loki” è una serie TV che riesce a intrigare, grazie alla trama molto complessa e a un protagonista davvero iconico.

Ritengo questa serie una delle più “influenti”, all’interno della storia MCU, in quanto il finale potrebbe rappresentare un enorme punto di svolta per i film e le serie future. Potrebbe uscirne fuori qualcosa di molto grosso.

Concludo con un piccolo spoiler perché si tratta di un desiderio troppo forte, ho bisogno di esternarlo: VOGLIO UNA SERIE SPINOFF SULL’ALLIGATORE, PER FAVORE.

RedNerd Andrea

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