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Alcuni dei protagonisti di Tekken: Bloodline"

Ci voleva "Tekken: Bloodline" per ricominciare ad avere un minimo di fiducia in Netflix.

Sono anni e anni che tutti speriamo in un adattamento decente, per quanto riguarda i videogame.

Personalmente, la speranza era morta dopo l’orrenda serie TV su “Resident Evil”.

Poi però, Netflix, non contenta, ha rilasciato una serie TV animata su “Tekken”.

Nonostante il mio poco ottimismo, l’ho guardata, sennò con quali competenze minime mi sarei potuto lamentare per i prossimi 75 anni?

E invece…

Mi sa che Netflix ha finalmente azzeccato un adattamento.

Ce so voluti un sacco de anni, ma alleluja Netflix. Alla buon’ora.


Una serie su uno dei Tekken più riusciti

“Tekken: Bloodline” è una serie TV animata giapponese, diretta da Miyao Yoshikazu, e vanta tra i suoi produttori proprio il direttore del franchise, Harada Katsuhiro.


La trama dell’anime riprende la lore di “Tekken 3”, uno dei capitoli più riusciti del franchise. Chiunque fosse bambino ai tempi della PS1 ricorderà il grandissimo impatto che avuto quel bellissimo gioco nel mondo dei picchiaduro.

I personaggi protagonisti, quindi, appartengono al terzo gioco, con la curiosa aggiunta di alcuni lottatori introdotti solo nei capitoli successivi, come Feng (Tekken 5), ma soprattutto Leroy Smith, che ha debuttato nel mondo Tekken soltanto un annetto fa, come DLC di “Tekken 7”.

Curiosa mossa di regia, devo essere sincero.

Il personaggio centrale, come nel gioco, è Jin Kazama, giovane intenzionato a vendicare la (presunta) morte della madre; il ragazzo si unisce al nonno, il temuto Heihachi Mishima, nella ricerca del colpevole, una demone chiamato Ogre.

Qual è il modo migliore per stanare un’entità così pericolosa?

Semplice, attraverso un torneo.

Il vecchio Mishima, quindi, indice il terzo Torneo del Pugno d’Acciaio, così da radunare tanti combattenti di talento e liberare abbastanza energia da stanare Ogre.

Chi conosce bene il mondo Tekken, però, saprà benissimo che Heihachi nasconde sempre dei secondi, orrendi, fini…

Jin, mai fidarsi di tuo nonno, soprattutto se è stato proprio lui a uccidere tuo padre.


La storia generale del gioco originale viene rispettata benissimo, dall’inizio alla fine. Assistiamo in prima persona alla crescita di Jin, da giovane bullizzato a pericoloso combattente che scopre di possedere il gene del diavolo.

Essendo una serie TV, speravo di vedere più spazio dedicato ad altre leggende del picchiaduro, ma siamo stati solo accontentati con la rivalità tra Jin e Hwoarang e la potenziale storia d’amore tra Jin e Xiayou. Altre icone come Nina e Anna Williams, King, Julia, Paul e Yoshimitsu, hanno pochi secondi di gloria, per poi sparire nel nulla.

Un grande peccato.

Per non parlare l’assenza di Gun Jack oppure Lei.

Spero che queste mancanze siano dovute al fatto che fosse una specie di esperimento con il gradimento del pubblico.

Nonostante ciò, però, questa serie animata è decisamente meglio di tantissimi adattamenti visti finora, soprattutto se pensiamo al live action di “Tekken”, uscito anni fa: orribile.


La grafica dinamica di “Tekken: Bloodline”

A livello grafico, non è che abbiamo la bellezza innovativa dell’anno, ma fa comunque il suo lavoro.

La dinamicità dei combattimenti viene resa molto bene, grazie anche all’apparizione degli effetti speciali propri di ogni personaggio.

Anche la colonna sonora rende al meglio lo stile di “Tekken 3”. Sarebbe stato figo, però, risentire qualche traccia originale, magari remixata per i tempi più moderni.


“Tekken: Bloodline”, nonostante alcune mancanze, rappresenta il primo passo avanti per gli adattamenti dedicati ai videogiochi, soprattutto quelli di genere picchiaduro.

La storia fedele e lo stile estetico fa pensare che lo staff abbia lavorato per fare felice, in primis, noi fan. Probabilmente, la presenza di Harada tra i produttori è stato un ulteriore incentivo.

Il risultato, infatti, è notevole.

Saranno in programma altre stagione di “Tekken”?

Se sì, spero che recuperino i due capitoli precedenti, prima di pensare di andare avanti con la trama, così da godere a pieno della faida tra i Kazama e i Mishima, con tutti i diversi lottatori nel mezzo.

Magari, dando più spazio pure a questi ultimi, stavolta. Che ne dite?


"Tekken: Bloodline" è ottimo sia per i fan di lunga data che per chi non ha giocato ai videogame originali. Ma soprattutto, è ottimo per chi vuole vedere per una volta un adattamento azzeccato.

La serie è disponibile qui!

RedNerd Andrea

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