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The Marvelous Mrs. Maisel

So benissimo che la serie comica del momento è “Fleabag”. Sta vincendo quasi tutti i premi disponibili.

Se la gente smetterà di elevarla a mainstream, le darò una chance, soprattutto perché amo l’umorismo britannico.

Per ora, però, continuerò a preferire la serie che le è stata “affiancata” come rivale, ovvero “The Marvelous Mrs. Maisel”.

Siamo arrivati alla terza stagione di questo gioiellino targato Amazon Prime Video e io ancora sono lontano dallo stancarmene.

Purtroppo è vero, questa terza stagione è molto filler, rispetto alle precedenti, ma ciò non mi ha impedito dal farmi un sacco di risate con Miriam e Susie.


Dove eravamo rimasti?

SPOILER PER CHI NON HA ANCORA FINITO LE STAGIONI PRECEDENTI.

Miriam/Midge è stata ingaggiata come artista d’apertura per i concerti del famosissimo cantante Shy Baldwin.

La nostra casalinga esilarante, quindi, avrà finalmente a che fare con il vero e proprio mondo dello spettacolo, con tutti i suoi pregi, ma soprattutto con tutti i suoi difetti.

Nel frattempo, anche gli altri personaggi attraversano periodi di grande cambiamento: per esempio, i genitori di Miriam sono costretti a reinventare la loro vita per riuscire a vivere nel loro stile usuale, mentre l’ex marito Joel prenderà decisioni importanti per avere finalmente una gioia. Susie, la mitica manager, sarà coinvolta come la sua protetta nelle montagne russe dello showbiz, ma riuscirà a reggere, visto il suo carattere totalmente diverso da Miriam e SOPRATTUTTO perché avrà a che fare con una nuova, terribile e odiosa cliente?


Ritroviamo, in questa nuova stagione, tutti i personaggi importanti conosciuti finora.

Il portento della commedia, Miriam Weissman, in arte “Mrs. Maisel” (Rachel Brosnahan) è sempre affiancata dalla sua manager, l’irascibile e problematica Susie Myerson (Alex Borstein.

La povera Miriam è circondata da personaggi assurdi, a cominciare dall’ex marito Joel (Michael Zegen), e dai suoi eccentrici genitori, Abe (Tony Shalhoub) e Rose (Marin Hinkle). La situazione diventa ancora più opprimente quando entrano i gioco gli ex suoceri, Moishe (Kevin Pollak) e Shirley (Caroline Aaron).

Alcuni dei personaggi ricorrenti tornano a riempire lo schermo con le loro follie, come l’irriverente Lenny Bruce (Luke Kirby), l’ex fidanzato di Miriam, Benjamin (Zachary Levi), i migliori amici di Joel e Miriam, ovvero Archie (Joel Johnstone) e Imogene (Bailey de Young), ma soprattutto la terribile Sophie Lennon (Jane Lynch), comica di grande successo ma anche di grande stronzaggine.

Abbiamo modo anche di conoscere meglio Shy Baldwin (Leroy McClain), famoso cantante che prende Miriam sotto la sua ala protettiva.

Ovviamente non mancano le new entry del cast, come Reggie (Sterling K. Brown), manager iperprotettivo di Shy; Carole (Liza Weil), la bassista di Shy; Gavin Hawk (Cary Elwes), attore che affiancherà Sophie nella sua nuova impresa, e Mei (Stephanie Hsu), una ragazza cinese che darà del filo da torcere a Joel, durante i preparativi per l’apertura del suo locale.

Miriam è sempre mitica. Piena di energie, carattere esplosivo. Impossibile non amarla. La Brosnahan è bravissima sia nelle scene più comiche che in quelle un po’ più drammatiche. Meriterebbe tutti i premi possibili per questo ruolo.

Mi piace molto questo definire la signora Maisel “fantastica”, a partire dal titolo della serie, quando in realtà è un essere umano come tutti, pieno di pregi e difetti. In questa stagione, così come in quelle precedenti, farà una marea di cavolate.

Susie è fonte di tante risate, lei e Miriam potrebbero reggere lo show anche da sole. Peccato che ha un carattere del cavolo, molte sue scelte e i suoi atteggiamenti in generale ogni tanto irritano. Ma penso che sia proprio questo a permettere la grande chimica tra lei e Miriam. Alex Borstein è fenomenale, così qualsiasi altro membro del cast.

Infatti è il talento di Shalhoub e Hinkle a rendere Abe e Rose più piacevoli, visto che come esseri umani sanno essere abbastanza sgradevoli. Stanno avendo, però, delle evoluzioni molto interessanti. I tempi comici di Abe fanno scompisciare, soprattutto perché lui non cerca MAI di essere simpatico, così come Rose. Eppure sono esilaranti. La famiglia Weissman è strana forte.

Joel, finalmente, comincia ad avere un po’ di senso. Sono riuscito a trovarlo più sopportabile del solito, anche se sempre a piccole dosi. Quando diventa pesante, invece, ritorna a essere la rottura di maroni della prima stagione.

I suoi genitori, però, sono assolutamente peggiori di lui.

Sono un urto che cammina. Ogni loro scena è un esame del dottorato di pazienza e nervi saldi. Non tanto Moishe (anche se un paio di sberle se le merita), ma Shirley. Lei è orribile, avrei preferito gettarmi addosso a un cactus che ascoltare la sua voce per un altro minuto. Io spero che fosse nelle intenzioni degli sceneggiatori, presentarci due persone terrificanti come loro, sennò creo una petizione per non farli più comparire. Le loro scene sono abbastanza inutili, tra l’altro, anche se alquanto importanti per lo sviluppo dei poveri Abe e Rose.

Persino Sophie Lennon è più sopportabile dei signori Maisel e FIDATEVI, Sophie Lennon in questa stagione dà il peggio di sé. Chi ha visto le precedenti stagioni sa quanto sia orribile come persona, ma spettacolare come comica. Merito di Jane Lynch, un altro mostro di bravura. Comincerei seriamente “Glee” solo per lei.

Anche i personaggi secondari sono molto simpatici. Stravedo per Lenny Bruce e ormai lo shippo con Miriam, visto che con Benjamin non ha funzionato. Mi ha fatto molta tenerezza, rivedere il gigantesco e sarcastico chirurgo dopo essere stato mollato dalla nostra comica numero uno. Miriam, che cavolo combini, ogni tanto?

La coppia Imogene-Archie è assurda, ma comunque piacevole.

Questa stagione ci permetterà di conoscere meglio Shy Baldwin, il nuovo capo di Miriam.

Sarò onesto.

Ero convinto che Shy Baldwin fosse realmente esistito. Invece non è così. Mi sono sentito stupido, appresa la dura realtà.

Il suo personaggio è interessante, pieno di spunti, anche se praticamente funge solo da elemento musical per la serie. Alcuni suoi plot twist, stranamente, li avevo previsti.

Le new entry sono state poche, ma tutte molto particolari.

Reggie fa parte della categoria “Personaggio iperprotettivo e scorbutico che ogni tanto vorresti buttare sotto un treno”, ma ha quel quid che lo rende di categoria, soprattutto perché ha un legame molto particolare con Shy.

Carole è riuscita in una grande impresa: rendermi simpatica la povera Liza Weil. Quest’attrice non riesco a sopportarla, la reputo odiosa e irritante sia in “Una Mamma per Amica” che in “Le Regole del Delitto Perfetto”. Fatele fare più ruoli fighi e piacevoli come quello di Carole, per favore.

Per concludere, Mei è cazzuta e piena di misteri molto intriganti. A momenti, la trovo sprecata per la storyline del “simpaticissimo” Joel.


Questa terza stagione è sì piacevole e fonte di nuove risate, ma alla fine risulta solo una stagione filler, di transizione.

Ogni personaggio affronta un forte cambiamento, senza però vederne una vera e propria conclusione. Alla fine dell’ultimo episodio, restiamo tutti in sospeso, ansiosi di vedere cosa succederà dopo.

Un’altra cosa che mi ha lasciato un po’ disorientato è stato l’eccessivo spostamento temporale tra un episodio e un altro. Ho pensato spesso di aver saltato un intero episodio.

Anche la suddivisione di tutti gli episodi è un po’ strana. Abbiamo le storyline secondarie, Miriam che si esibisce in un monologo comico (il che non guasta mai) e poi Shy che canta un’intera canzone. Ho trovato queste esibizioni canore molto belle, per carità, ma un po’ stonanti (perdonate il gioco di parola) con lo stile della serie. Sembravano più dei riempitivi per andare oltre i 45/50 minuti. Dall’altra parte, però, mi sembrava di vedere uno di quei vecchi ma indimenticabili programmi di varietà in grado di regalare tutto allo spettatore: conduzione, numeri di comicità, pubblicità e esibizioni canore.

Storyline confuse a parte, l’atmosfera leggera e divertente è sempre presente. Ogni episodio ha un sacco di momenti buffi per cui vale la pena dimenticare le nostre rogne personali e abbandonarsi in un spontaneo sghignazzo o, perché no, in una sonora risata. Ci sono anche momenti più drammatici, ma mai deprimenti o in grado di guastare l’effervescenza su cui poggiano le fondamenta di questa serie.

Secondo me, chiunque dovrebbe guardare questa serie anche come forma di “terapia”. La reputo una fonte di buon umore.


La sceneggiatura è sempre gradevole e molto arguta, nonostante qualche scivolone sulla caratterizzazione di personaggi sempre rimasti finora fedeli a se stessi o un paio di trame fatte di corsa.

I monologhi di Miriam valgono un’intera puntata. Sono troppo divertenti e ben strutturati. Non ce ne sono mai abbastanza.

A volte i dialoghi si fanno un pochino volgari, ma sticavoli. Un po’ di pepe, visto il genere di serie, arricchisce di più il sapore.


A livello di estetica, “La Fantastica Signora Maisel” continua a essere di una rara bellezza.

I colori sono sempre sgargianti e le ambientazioni estremamente piacevoli. Gli abiti super chic ma anche stravaganti (soprattutto i cappelli) di Miriam sono fantastici.

A farmi impazzire, però, sono le coreografie montate per alcune scene. Non sono dei balletti, ma dei particolari movimenti. In realtà non so definirli bene, ma trasmettono molta energia fisica e sanno riempire benissimo alcuni vuoti.

Anche le musiche riflettono l’atmosfera effervescente della serie. Le canzoni, tutte degli anni ’60, sono orecchiabili e ballabili. Musiche più lente e “drammatiche” sono molto rare. Meglio così, stonerebbero.

Come già detto, ci sono molte (anche troppe) scene di Shy Baldwin che canta. La maggior parte delle volte è sempre la stessa canzone, ma si ascolta comunque con piacere. Un altro paio di episodi e l’avrei imparata a memoria.

Visto che il doppiaggio italiano sarebbe arrivato più tardi, non sono riuscito ad aspettare e per la prima volta, mi sono gustato la serie in lingua originale. Che dire, ottima. Il doppiaggio non fa che renderle giustizia in maniera dignitosa.


“The Marvelous Mrs. Maisel” continua a essere un gioiellino televisivo, una commedia davvero divertente che serviva, in mezzo a tanti prodotti recenti di dubbio gusto. Lei e “Grace & Frankie” sono tra i lavori che ho più a cuore.

Sono davvero curioso di vedere cosa tireranno fuori dal cilindro per la quarta stagione. Spero non sia un’altra fase di transizione.

Appena posso, però, mi vedrò “Fleabag”. Dopo tutti i premi vinti, sono davvero curioso.

RedNerd Andrea

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