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Io e i giochi di “Sonic the Hedgehog” non andiamo molto d’accordo. A parte il primissimo titolo, giocato in una delle antologie SEGA uscite su Playstation 2 (o PSP, non ricordo), non ho mai finito quelli successivi. I più recenti manco li ho toccati. Penso che gli ultimi giochi con Sonic che ho toccato siano stati “Sonic & All-Stars Racing Transformed” e “Super Smash Bros. Ultimate”…giusto per farvi capire da quanto tempo non sto giocando alla saga principale del porcospino blu.

Il suo personaggio, invece, mi è sempre piaciuto. È simpatico, colorato e con un caratterino niente male.

Ecco perché mi ha fatto piacere sapere delle notizie riguardanti un suo film. Che poi ci sarebbe stato pure il mio adorato Jim Carrey erano dettagli.

Poi ho visto il primo trailer.

Ho cambiato subito idea.

Quanto. Cavolo. Era. Orrido. Sonic.

Ma in che stato di alterazione psicofisica si trovavano gli animatori del film?

Per fortuna, non ci sono rimasto male solo io. Tutto il web ha sbroccato, lanciando millemila petizioni e hashtag brutali. Insomma, per la prima volta, non c’era nessuno che diceva “Ma non vi va mai bene niente!”

TUTTI ERANO INCAZZATI NERI.

Mettere d’accordo tutto Internet non è impresa da niente.

Qui arriva il bello. Il team del film ha dato retta ai fan! Non hanno risposto con svicolate indisponenti (tipo gli sceneggiatori di “Game of Thrones”, dopo le ondate di critiche mosse dall’ottava stagione), ma si sono subito mossi per rendere Sonic guardabile, tanto da posticipare l’uscita del film all’anno successivo.

I trailer successivi hanno mostrato un lavoro decisamente migliore.

Infatti sono tornato alla mia idea originale: vedere il film.

Ed eccomi qui, a Roma, durante le vacanze di fine semestre giapponese, in una sala completamente vuota, a vedere “Sonic – Il Film”. Solo io, i miei pop corn e i miei commenti a voce alta, tanto nessuno mi avrebbe giudicato.

“Pokémon Detective Pikachu” e questo film hanno decisamente posto una fine alla serie di adattamenti cinematografici osceni dei videogiochi. Finalmente.


“Sonic – Il Film” (in originale “Sonic the Hedgehog”, come il gioco) è diretto da Jeff Fowler, sceneggiato da Pat Casey e Josh Miller, prodotto da Original Film, Sega Sammy Group e animato da Marza Animation Group.


L’iconico porcospino blu è doppiato da Ben Schwartz ed è affiancato dal poliziotto Tom Wachowski (James Marsden) e sua moglie Maddie (Tika Sumpter).

La nemesi di Sonic è ovviamente il terribile Dr. Robotnik (noto a molti come “Dr. Eggman”), interpretato dal mitico Jim Carrey. Lo scienziato pazzo ha come braccio destro l’agente Stone (Lee Majdoub).

Altri personaggi sono Rachel (Natasha Rothwell), la sorella di Maddie; Wade (Adam Pally), collega di Tom e JoJo (Melody Niemann), la nipotina di Maddie.

Sonic è proprio come lo ricordavo: pimpante, spiritoso e un pochino rompiscatole. È scattante quanto chiacchierone e sbruffoncello, ma gli si vuole bene proprio per questo. Anzi, ha anche delle sfaccettature più drammatiche in alcune scene e funzionano benissimo. Meraviglioso.

Invece il Dr. Eggman l’ho sempre schifato, reputandolo odioso e irritante. Il discorso cambia drasticamente in questo film, soprattutto perché a interpretarlo è un fenomenale Jim Carrey, a cui voglio bene dai tempi di “The Mask”.

Vederlo tornare sul grande schermo, dopo anni di forte difficoltà, è stato una grande gioia, specialmente perché non ha deluso le mie aspettative. In questo film dà il meglio di sé: folle, energico, esagerato e pieno di mimica facciale. Spero che questo ruolo sia solo l’inizio di un definitivo comeback professionale.

I coniugi Wachowski sono adorabili. Lei è cazzuta e stoica (anche quando si arrabbia), lui è esilarante e gentile, il poliziotto che tutti vorrebbero nella propria città. Mi fa ancora strano vedere Marsden sorridere, visto che in X-men, il suo Ciclope era un musone di primo livello.

L’agente Stone è purtroppo inutile, tranne quando viene maltrattato da Robotnik. Lì si ride.

Penso sia impossibile assegnare una spalla comica a Jim Carrey, a meno che non sia Jim Carrey.

La sorella di Maddie è uno stereotipo vivente: odiosa, petulante, odia il cognato. La nipotina invece è adorabile. Vedo che il nome JoJo va molto di moda, ultimamente.


La storia non grida all’originalità, ma è comunque piacevole.

Tutto comincia col piccolo Sonic che è costretto a fuggire dal suo mondo perché i suoi poteri (il controllo dell’elettricità e la velocità supersonica) non possono cadere nelle mani sbagliate.

Il porcospino blu, quindi, finisce per passare molti anni sulla Terra, per la precisione negli Stati Uniti, per la precisione nel Montana.

Per la precisione, in una cittadina denominata Green Hills.

Non vi risulta familiare, questo nome?

Eh sì, è un richiamo al primo livello del gioco originale, la Green Hill Zone. Scommetto che vi è già partita nella testa la musichetta del livello.

E si parte subito con la nostalgia.

…Vabbè, torniamo alla storia.

Sonic, quindi, spende i suoi giorni a Green Hills spiando gli abitanti (soprattutto Tom e Maddie) e divertendosi a modo suo. Con “A modo suo”, intendo “Da solo”. Anche quando gioca a baseball, gioca da solo, ricoprendo tutti i ruoli contemporaneamente grazie alla sua velocità. A un certo punto, comincia a fare tenerezza. Essendo sempre sull’attenti per non cedere i suoi poteri, il povero Sonic non è mai riuscito a farsi un amico.

Tutto cambia quando Sonic combina un grosso pasticcio e i suoi poteri attirano l’interesse del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e del Dr. Robotnik. Sonic è costretto a uscire allo scoperto e a fuggire a San Francisco con Tom, anche perché ha finito persino per perdere i suoi anelli magici.

È proprio vero, basta anche una singola cavolata per mandare tutto in vacca.

E così, il duo si trova a fuggire, combinando sempre più guai.

La trama è questa. Sonic che fugge per non cedere i suoi poteri, inseguito dal Dr. Robotnik.

Niente di complesso, ma sono le singole scene che funzionano, grazie alle gag di Sonic e Tom, gli assoli di Jim Carrey e gli inseguimenti/combattimenti. Ci sono molti momenti divertenti, anche senza senso. Ci sono anche alcune scene più delicate, soprattutto per quanto riguarda Sonic e la questione “amicizia”.

Il film riesce a scorrere in maniera molto gradevole, senza annoiare.

Non osate abbandonare la sala all’inizio dei titoli di coda.


La sceneggiatura è senza infamia e senza lode. La storia è molto semplice, i personaggi simpatici e caratterizzata in maniera abbastanza decente. I rimandi alla saga ci sono (a partire da Green Hills).


La grafica era ovviamente il punto più delicato di questo film, soprattutto dopo la ciofeca del primo trailer.

Per fortuna il team incaricato della grafica ha saputo recuperare i propri errori con grande professionalità perché hanno confezionato un bel prodotto finale.

La differenza c’è eccome.

Sonic è molto carino in questa versione definitiva e omaggia alla meglio l’originale videoludico. Ancora mi chiedo di che droghe si fossero fatti, quando hanno disegnato il primo Sonic, ma vabbè. L’importante è che hanno corretto tutto. Non è da tutti, ascoltare i fan e migliorare il proprio lavoro. Avrebbero potuto fare persino di peggio.

Anche gli effetti speciali sono fatti molto bene.

L’esame finale su “computer grafica” è stato quindi superato con votazione 30 e lode. Brv.

Menzione speciale per i titoli di testa della Paramount Pictures, le cui stelle sono state sostituite dagli anelli di Sonic. Adoro.

Colonna sonora carina, soprattutto quando si sentono effetti sonori o rifacimenti di tracce dei livelli del gioco originale.


“Sonic the Hedgehog” è un film che molti (me compreso) avevano previsto sarebbe stato un disastro, anche solo dopo aver visto il primo trailer.

Eppure, le correzioni dello staff ci hanno riportato sulla strada originale e ci hanno permesso di godere di un film molto piacevole. La storia non è niente di che, ma Sonic e Eggman sono stati riportati in grande stile e c’è molto intrattenimento, senza stravolgere la natura originale dell’universo di Sonic.

In più, la computer grafica finale, uno degli elementi principali di questo film, non delude per niente. Secondo me, non avrebbero potuto rendere e correggere Sonic in maniera migliore.

Che la maledizione degli adattamenti (soprattutto cinematografici) dei videogiochi stia per avere fine? “Detective Pikachu” è stato un filmone e “Sonic” è dignitoso. La serie di “The Witcher” devo ancora vederla, ma internet è diviso ma pendente verso il positivo, quindi la mia teoria ancora è valida.

Vi prego, continuate così.

Io attendo fiducioso il seguito, soprattutto perché la scena a metà titoli di coda ci ha regalato una bella sorpresa.

E poi io voglio Tails, Amy Rose, Blaze, Rouge, Shadow e Knuckles. Sono curioso di vederli sul grande schermo.

Speriamo solo li azzecchino al primo tentativo.

RedNerd Andrea

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