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La prima volta che vidi “Scream”, fu breve, ma intenso: beccai la scena iniziale, in cui Ghostface massacra il personaggio di Drew Barrymore. Rimasi abbastanza traumatizzato, tanto che cambiai subito canale (andavo alle elementari, dopotutto). Anche adesso, che sono cresciuto e sono diventato più tollerante riguardo certe cose, considero quella scena una delle più interessanti ma anche spaventose degli ultimi anni.

Ormai sono diventato un grande fan degli slasher e, ironicamente, “Scream” è diventata probabilmente la mia saga preferita, nonostante non mi abbiano fatto impazzire tutti e quattro i film (*coff coff* Il 3 è veramente brutto. *coff coff*). Quando lessi che avrebbero fatto una serie televisiva dedicata al killer di Woodsboro, ma con personaggi e location totalmente differenti, ne rimasi felice. Mi divorai sia la prima che la seconda stagione e reputo quest’ultima decisamente la migliore tra le due. Nonostante i personaggi cinematografici siano inimitabili, mi sono affezionato anche ai nuovi eroi.

Visto il modo in cui era finita la seconda stagione, era giusto che arrivasse un terzo capitolo, così da dare un finale definitivo alle vicissitudini di Emma e dei suoi amici. Dopo tutti i pericoli incontrati, era il minimo.

…e invece no. Non si sa per quale cavolo di motivo, ma non avremo mai (almeno per il momento) questa degna conclusione. Una terza stagione è stata, sì, approvata, ma hanno cambiato tutto: storia, personaggi e location.

Se, quindi, le prime due stagioni si potevano considerare un reboot televisivo della saga cinematografica, questa terza parte è un ulteriore reboot del franchise.

Vabbè. Valli a capire.

‘Sta cosa mi ha fatto rodere parecchio perché odio quando una storia viene lasciata a metà. Ciò non mi ha impedito, però, di provare interesse per la nuova storia. Si meritava comunque una chance.

Complici anche i pochi episodi, l’ho divorata in meno di un giorno. Penso di aver fatto bene a togliere di mezzo lo scetticismo. Non è la migliore serie slasher vista finora e non regge il confronto con la saga di Emma, ma si è fatta apprezzare, soprattutto perché è la stagione più vicina (per alcuni elementi) alla saga di Sidney Prescott.


Trama: Deion è una star del football, nel suo liceo in Atlanta, ed è pronto ad affrontare un nuovo anno di scuola. Tuttavia, si sta avvicinando Halloween e degli orribili ricordi riaffiorano, come ogni anno, nella mente del giovane. La situazione diventa ancora più grave quando uno psicopatico comincia a uccidere delle persone vicine a Deion…


La terza stagione di “Scream”, sottotitolata “Resurrection” (come uno degli ultimi, brutti film di “Halloween”), vanta Queen Latifah tra i suoi produttori ed è stata rilasciata, negli USA, durante un evento di tre serate sul canale VH1. In Italia è ancora inedita.


Il protagonista di questa nuova storia è Deion Elliot (RJ Cyler). Il ragazzo è affiancato da alcuni compagni di scuola, la cheerleader Olivia (Jessica Sula), la dark Beth (Giorgia Whigham), l’attivista Kym (Keke Palmer), il nerd Amir (C.J. Wallace) e il sognatore Manny (Giullian Yao Gioiello). Altri personaggi sono Sherry e Jamal (la cantante Mary J. Blige e Tyga), madre e fratellastro di Deion; Shane (Tyler Posey), uno spacciatore ed ex compagno di scuola dei protagonisti; Hawkins e Avery (Drew Starkey e Patrick Johnson), due compagni di squadra di Deion; l’agente Reynolds (Gideon Emery), poliziotto e padre di Olivia, e Luther aka “Hook Man” (Tony Todd), un uomo inquietante e collegato al triste passato di Deion.

Paris Jackson, figlia del compianto Michael, è protagonista di un simpatico cameo. Per la gioia dei fan della saga cinematografica, Roger L. Jackson torna a dare voce al terribile Ghostface.

Non so quanti di voi abbiano visto le stagioni ambientate a Lakewood, ma penso che personaggi come Brooke, Audrey, Noah o Gustavo rimangano imbattuti, però questi nuovi arrivati non sono per niente malaccio.

Diversamente dalla maggioranza degli slasher, il protagonista è un maschio. Deion ha una storia davvero complessa alle spalle: da bambino, ha perso il fratello gemello, Marcus, durante la notte di Halloween. Un passato davvero terribile. Per di più, non ci viene raccontato tutto dal primo episodio. Come protagonista, si fa abbastanza rispettare, ma molto spesso fa lo scemo. I suoi compagni di scuola sono abbastanza stereotipati, in generale: Olivia è la nuova ragazza, apparentemente linda e immacolata; Beth è la ragazza gotica, amante dei piercing, del nero e dell’horror; Amir è il nerd poco considerato dagli altri; Kym è l’attivista determinata, un po’ troppo maestrina e comandina, mentre Manny è la quota gay del gruppo.

Nonostante il protagonista sia maschile, reputo le ragazze più intriganti e caratterizzate, mentre i ragazzi li ho trovati più monotoni, seppur piacevoli. Olivia, in ogni episodio, si allontana dal suo stereotipo, forse in maniera troppo esagerata; Beth è magnetica e rappresenta la guida horror, raccogliendo il testimone da Randy dei primi tre film e dai personaggi del quarto, nonché da Noah delle prime due stagioni. Kym è il personaggio più irriverente della storia: pazza, logorroica, comica, anche se sopra le righe. Fenomenale. Chi ha visto “Scream Queens”, sa già come viene bene alla Palmer interpretare la dura.

I personaggi secondari sono prevalentemente odiosi: i compagni di squadra di Deion sono un pochino irritanti, soprattutto Avery, incarnazione dell’antipatia suprema. L’agente Reynolds è insopportabile, lontano dall’essere un padre modello. Shane è sfruttato male, secondo me aveva del potenziale. Sherry è una madre piacevole, anch’essa sfruttata male, ma si vede quanto lei soffra per le tragedie passate. Jamal è molto misterioso, a volte fa il bravo fratello, a volte appare ambiguo.

Tony Todd è uno squisito omaggio al mondo horror, in quanto famoso per aver interpretato il killer nella saga di “Candyman”. Anche qui, infatti, brandisce un uncino. La sua figura è un po’ inspiegabile, in questa storia, ma è forte rivederlo, soprattutto perché in questa serie il killer non è Candyman, ma Ghostface. Sai che figo un crossover tra loro due?

Ho gradito tantissimo il ritorno di Roger L. Jackson. La voce delle prime due stagioni ha fatto un buon lavoro, ma il primo amore non si scorda mai. Jackson è inimitabile.

Un elemento che salta subito nell’occhio è la prevalenza di attori/personaggi afro-americani. Non succede molto spesso. Questo gruppo di personaggi ci permette di conoscere un mondo sociale diverso, anche in termini di ricchezza/povertà.

Grazie a questo cast, posso rimuovere dalla mia mente “Killjoy”, primo film con quasi tutti attori afro-americani, ma fatto veramente male. Brrr, ho ancora i brividi.


Ribadisco quanto mi abbia fatto storcere il naso una storia completamente nuova, ma alla fine non mi ha fatto schifo.

Tutto comincia nel 2010, quando Deion e il gemello Marcus girano per le strade al grido di “Dolcetto o Scherzetto?!”. Per colpa di un bullo, però, i due finiscono in un luogo pericoloso e accade l’inaspettato: Marcus muore.

Passano otto anni e Deion sta andando avanti con la sua vita. Nonostante l’incubo di quell’Halloween non lo abbia mai abbandonato, il ragazzo sta avendo una grande gioia: è il miglior giocatore della sua scuola e potrebbe vincere una borsa di studio per il college. Sembra che nulla possa andare storto.

C’è solo un problema: manca poco ad Halloween e i brutti ricordi tornano puntualmente. Ma stavolta non è tutto: qualcuno comincia a perseguitare Deion con messaggi, chiamate minatorie e aggressioni, per poi passare anche a molestare alcuni suoi compagni di classe. È questione di tempo prima che il maniaco passi alla fase successiva del piano: gli omicidi.

Perché Ghostface ce l’ha con Deion, al punto di cercare di uccidere persino le persone vicino a lui?

Il mistero verrà spiegato lentamente nel corso dei sei episodi, approfondendo sempre di più quella fatidica notte di otto anni prima e anche il movente di Ghostface.

Prima di tutto, come nelle precedenti stagioni, la maschera indossata dal killer ha un ruolo rilevante nella storia, non è un mero elemento estetico, e ciò mi piace.

Sia la storia di Deion che l’enigma del killer hanno i loro colpi di scena. Alcuni funzionano, ma in alcuni casi diventano prevedibili, anche se non da subito. Molti personaggi vengono resi sospetti, per vari motivi, quindi le nostre capacità deduttive vengono ben stimolate. Essendo cresciuto con Jessica Fletcher, Agatha Christie e il Detective Conan, ho finito per formulare mille teorie per episodio, in confronto a me la cara Olivia è una principiante. Quanto ci vorrà prima che ogni sospettato verrà tolto dalla lista (chi per innocenza, chi per decesso)?

Interessante come Ghostface ami mettere sotto pressione le sue vittime, tanto da mettere la loro moralità alla prova. Chi sarà il primo a tradire gli altri? Farà la cosa giusta o pagherà con la vita?

Si sente, però, la mancanza di qualcosa. Ghostface chiede pochissime volte (forse solo una) quale sia il film preferito della vittima a cui sta in quel momento chiamando. Dimenticare una delle caratteristiche fondamentali, anzi peculiari dell’assassino è grave assai.

Rispetto alle stagioni precedenti, gli episodi sono di meno. Sicché penso che abbiano concepito questa stagione come un’opera unica, penso sia meglio così, hanno evitato di allungare il brodo. Sarà il mio amore per gli slasher, ma ho finito la serie in meno di un giorno, è riuscita a coinvolgermi davvero bene.

Ovviamente, nemmeno questa serie è perfetta: ha le sue incongruenze e alcuni punti poco chiari: per esempio, non ho trovato plausibili tutte le spiegazioni sul killer; seconda cosa, perché lo sceriffo Reynolds ce l’ha con Deion, nonostante non avesse mai avuto contatti ravvicinati con lui, prima?

Rispetto alla saga cinematografica, quella televisiva è più tendente al drammatico, ci sono pochi momenti comici. Ovviamente le scene di tensione sono parecchie, le aggressioni sono all’ordine del giorno ed è difficile prevedere chi possa scampare o perire.


La sceneggiatura è tipica di uno slasher: battute non tutte simpatiche, dialoghi serrati e momenti drammatici.

I personaggi sono rappresentati in maniera decente, ma alcuni non sono stati sviluppati come meritavano, come alcuni ragazzi oppure i genitori di Deion: la mamma dice di dare lezioni serali prima di tornare in carreggiata. Che vor dì? Vorrei credere che facesse la cantante, chiaro riferimento alla carriera di Mary J. Blige. Allora perché non farla cantare anche solo per un minuto? Approfittate in pieno del talento di chi avete!

Le citazioni al mondo horror sono tanti, soprattutto grazie a Beth che parla degli elementi principali che ogni slasher deve possedere. Inutile dire che non tutte le regole verranno rispettate, sennò non sarebbe “Scream”, né tantomeno uno slasher.


L’elemento horror è buono.

Gli omicidi sanno essere violenti e creativi, Ghostface utilizza ogni cosa che ha intorno a sé per portare a termine la sua missione psicopatica. Il sangue non manca.

Chi ama le scene di inseguimento, non verrà deluso: saranno in molti a scappare via dal killer. Una cosa simpatica è vedere anche ragazzi protagonisti di queste scene, in quanto i personaggi coinvolti sono quasi sempre femmine.

L’ordine delle morti è alquanto imprevedibile, almeno nei primi episodi. Alcuni personaggi penso siano morti prima del previsto.

Parliamo del costume di Ghostface.

(a sinistra, la maschera utilizzata nelle prime stagioni, a destra quella usata nella terza, nonché nella saga principale)

Nonostante abbia gradito l’utilizzo di una nuova maschera nelle stagioni precedenti, ho esultato nel vedere quella classica. Rende questa serie molto più vicina alla saga originale, così come il ritorno di Jackson a dare voce a Ghostface.


Le ambientazioni consistono maggiormente nel liceo di Atlanta in cui studiano Deion e gli altri sventurati e in luoghi più isolati, come le case dei ragazzi. La maggior parte degli eventi avvengono di notte, come in un film horror qualsiasi.

Colonna sonora molto moderna, piena di tracce hip hop, molto azzeccata.

Siccome non è ancora stata doppiata, ho visto molto volentieri la serie in lingua originale, così ho avuto modo di ascoltare le diverse parlate dei personaggi.


Ancora non ho capito se fosse davvero necessario fare questo reboot di un reboot, ma il prodotto in sé non è malaccio. C’è di meglio in giro, come le ultime due stagioni di “Slasher”, ma hanno mantenuto la qualità discreta stabilita dalle stagioni precedenti.

Ora però, vorrei sapere come sarà il futuro della serie. Non ho idea di come siano andati gli ascolti in TV, ma non hanno ancora proferito parola sulla possibilità di un rinnovo o di una cancellazione.

Se dovessero ottenere un rinnovo, hanno due possibilità: o creano altre storie nuove, trasformando di fatto la serie in un’opera antologica (come “Slasher” e “Scream Queens”), oppure si decidono a dare un degno epilogo alla storia di Emma, magari prima che gli attori dei personaggi rimasti raggiungano la mezza età. Please, ridatemi Brooke, Audrey e Noah.

Cosa mi è piaciuto:

  • Il ritorno della maschera originale e di Roger L. Jackson.
  • Le ragazze di carattere, soprattutto Kym.
  • La diversità culturale dei personaggi.
  • Le citazioni, soprattutto il personaggio di Tony Todd.

Cosa non mi è piaciuto:

  • Alcuni punti poco chiari.
  • Alcuni personaggi non sono stati ben sviluppati.

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RedNerd Andrea

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