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Ho un nuovo idolo della mia vita: Midge Maisel.

Purtroppo non è un personaggio in carne e ossa, ma è troppo mitica. È la protagonista de “La Fantastica Signora Maisel”, una meravigliosa serie tv originale Amazon Prime Video che è giunta alla seconda stagione.

Questa serie l’ho cominciata sotto suggerimento di un’amica e ora è diventata una dipendenza, tanto da essermi sentito vuoto dopo aver finito la stagione più recente.

Perché “La Fantastica Signora Maisel” è proprio come dice il titolo: fantastica? Semplice. Ha una protagonista spassosa, personaggi secondari esilaranti e una storia piena di follie e d’impatto. Questa serie conferma che il genere commedia è ancora in forma smagliante.


Trama: Dopo il suo ultimo successo al Gaslight, a Midge cominciano ad aprirsi nuove possibilità lavorative. Tuttavia, dovrà fare i conti con l’effetto che il suo nuovo lavoro potrebbe fare sulle persone a lei più care, come i genitori e gli amici. Ovviamente, non sarà l’unica persona tartassata dai problemi…


Creata da Amy Sherman-Palladino (colei che ideò “Una Mamma per Amica”), “La Fantastica Signora Maisel” è una serie comica, distribuita su Amazon Prime Video come prodotto originale.


I personaggi della prima stagione tornano ancora più pazzi e complicati per mai: la protagonista Midge/Miriam (Rachel Brosnahan); la sua manager, Susie (Alex Borstein); i suoi genitori, Abe e Rose (Tony Shalhoub e Marin Hinkle) e Joel (Michael Zegen), il tecnicamente ex marito di Midge, perennemente circondato dal padre Moishe (Kevin Pollak) e dalla madre Shirley (Caroline Aaron).

Accanto a essi girano molti altri personaggi, come il comico Lenny Bruce (Luke Kirby); i migliori amici di Midge e Joel, Imogene (Bailey de Young) e Archie (Joel Johnstone); Zelda (Matilda Szydagis), la cameriera di casa Weissman (ovvero, quella in cui abitano Miriam e i genitori); Sophie Lennon (Jane Lynch), una comica che ama dare del filo da torcere a Miriam; alcune colleghe di Miriam, Vivian, Mary, Harriet e Ginger (Lilli Stein, Erin Darke, Wakeema Hollis e Colby Minifie); Noah, il fratello di Miriam (Will Brill) e, ultimo ma non meno importante, il dottor Benjamin (Zachary Levi), un chirurgo particolare che troverà molto interesse per Midge.

Il cast è davvero meraviglioso. Ho notato solo in questo telefilm la Brosnahan e mi fa impazzire. È simpaticissima, spumeggiante, piena di particolarità. Vederla alle prese con la vita di tutti i giorni e con i suoi spettacoli serali è uno spasso. Midge, come comica, è più brava dell’80% dei nostri comici. Non si discute. Certe volte, mi sento veramente male con alcune sue uscite. Difficile pensare che una ragazza così benestante e raffinata abbia un animo da borgatara. Grande personaggio anche nelle scene più drammatiche.

Il cast di supporto funziona benissimo. Joel a volte è inutile, altre volte riesce a tirare fuori delle belle perle. Una bella evoluzione, visto che nella scorsa stagione era di gran lunga il personaggio peggiore. Alla fine, lo rimane comunque, ma almeno è migliorato.

I genitori di Miriam/Midge sono ancora più spassosi. Abe è pieno di difetti, è difficile sopportarlo a lungo, ma nella sua follia è adorabile e comico. Tony Shalhoub è davvero un grande attore. Rose riesce finalmente a farci conoscere qualcosa in più su di lei e ci dà la conferma che l’eccentricità scorre nel sangue dei Weissman.

Susie è ancora più borgatara di Miriam, certe volte tira fuori volgarità da capogiro, ma regala certe soddisfazioni e risate che non immaginate. Il suo rapporto di lavoro con Miriam si fa sempre più forte, insieme sono uno sballo. I signori Maisel, invece, sono davvero un urto: passi ogni tanto Moishe perché è una persona astuta, ma Shirley è peggio dell’ortica nei pantaloni. Ogni scena in cui compariva è uno strazio.

Riguardo i personaggi ricorrenti, sono molto simpatici, tra colleghe frivole, amiche un po’ pazze (tipo la moglie di Noah), fratelli pieni di segreti e cameriere incazzate (Zelda idolo delle masse). I comici che accompagnano/sfidano Midge sono forti: Lenny Bruce è peggio di lei, in quanto a volgarità e argomenti spinosi, ma ha carisma da vendere. Sophie Lennon, dopo la batosta, cerca di far vedere che si è rialzata più forte di prima, ma si vede che arranca (io, Midge e Susie abbiamo avuto le stesse reazioni, durante le sue scene sul palco). Jane Lynch, però, è sempre forte. Comincerei “Glee” per intero solo per lei. Concludiamo con il mitico Benjamin. Da fan di Zachary Levi, vederlo in una serie comica mi ha fatto molto felice e lui ci sta benissimo, con il suo chirurgo più eccentrico di Miriam. Insieme sono adorabili.


La storia riprende subito dopo il finale della prima stagione: nonostante i sabotaggi da parte di Sophie Lennon, Midge è riuscita a fare un numero comico, ottenendo grandi consensi e facendosi conoscere ufficialmente come la “Signora Maisel” (nome d’arte originale…). La strada si fa sempre più in salita: si aprono nuove possibilità lavorative, ma aumentano anche gli imprevisti e le preoccupazioni della ragazza. E se i suoi genitori e i suoi amici scoprissero il suo nuovo lavoro? Se la faccenda non migliora a livello professionale? Le rogne non mancheranno di certo, ma Midge affronterà tutto con decisione e ottimismo. Oltre alle sue esibizioni, abbiamo modo di vedere l’evoluzione dei suoi rapporti con chi ha intorno, che siano volti familiari o nuovi come Benjamin.

Ci sono anche delle sottotrame interamente dedicate ai personaggi secondari, come la vita di Susie, totalmente diversa da quella di Midge; il lavoro di Abe; il risveglio mentale e pratico di Rose oppure Joel che cerca disperatamente di trovare un posto tutto suo nella società. Grazie a queste scene, stacchiamo un po’ dalla povera Miriam e conosciamo meglio altri personaggi, riuscendo ad afferrare delle loro sfumature inedite.

Ovviamente l’atmosfera principale è comica. Si ride un sacco, ma si riesce anche a riflettere, durante i monologhi di Miriam. La ragazza tocca delle problematiche interessanti. Si riesce a riflettere anche nelle scene con i personaggi di supporto. La serie sarà pure ambientata alla fine degli anni ’50, ma molte questioni riescono comunque a essere attuali, soprattutto quando riguardano il ruolo della donna. Ovviamente l’elemento femminista è forte, ma gestito molto bene. Può essere d’esempio per le ragazze che guardano la serie.

L’episodio finale è pieno di soddisfazioni e spunti per riflettere, ovviamente, ma una cosa mi ha dato molto fastidio. Vediamo cosa succederà nella prossima stagione, perché le porte lasciate aperte sono molte. Sono davvero curioso.


La sceneggiatura è davvero apprezzabile. I dialoghi sono molti, energici e divertenti. Ogni monologo di Miriam sul palco è oro, si ride veramente tanto, ma i momenti di gloria esilarante riescono a esserci anche per gli altri personaggi. Sia Miriam che il cast di supporto sono rappresentati benissimo, grazie a ottime caratterizzazioni e interpretazioni.

Chi è molto puro e suscettibile, potrebbe offendersi per alcune battute, ma stateci. Sono dure realtà.


La qualità estetica della serie è nettamente migliorata, in questa stagione. Ambientazioni, abiti e acconciature ci fanno immergere in pieno negli anni ’50 e le scene di giorno sono piene di vita e colore, soprattutto di tonalità rosa. In alcuni episodi ci sono delle coreografie davvero ben fatte: non parlo di danza, ma di come si muovono i personaggi in una determinata scena e in un determinato spazio. Molto teatrale e coinvolgente, non è facile riuscire a creare questi dinamismi.

Colonna sonora molto azzeccata, ci sono tantissime canzoni d’epoca che accompagnano le varie scene.


“La Fantastica Signora Maisel” è un autentico gioiello, nel panorama della commedia moderna ma proprio delle serie tv in generale. è raro sia trovare una protagonista così piena di carattere e simpatia che dei personaggi di supporto matti e particolari. Non c’è una cosa che non stoni (a parte Joel, ogni tanto). Questa ottima seconda stagione ha alzato di molto l’asticella e crea grandi premesse per la terza stagione. Non vedo l’ora di vedermela.

Cosa mi è piaciuto:

  • Il cast, soprattutto Miriam, Abe e Susie.
  • Le ambientazioni.
  • Le coreografie teatrali.
  • Le scene comiche.

Cosa non mi è piaciuto:

  • I Maisel, sia genitori che figlio (Joel ha buoni momenti, ma in molti altri dà il peggio di sé).

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rednerd andrea

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