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Grazie ai tanti film dedicati ai supereroi, ci viene da pensare ad essi come esseri mitici, generosi e positivi al 100%. Dei veri e propri protettori del genere umano. Le loro storie sono fonte di ispirazione, molti giovani sognano di fare grandi cose, per esempio cambiare il mondo.

Ammettiamolo. Tutti, da giovani, desideravamo diventare come Spider-Man, Captain America, Wonder Woman o Batman.

Insomma, nell’immaginario collettivo, supereroi = mondo del bene.

Tutto molto carino, per carità…ma questi paladini in calzamaglia sembrano tutti troppo perfetti. A ‘na certa, si finisce per annoiarsi, sembra di vedere la solita minestra riscaldata.

E se esistessero anche supereroi negativi, corrotti, violenti?

Vi immaginate un Superman egoista e assassino?

Una Wonder Woman poco solidale con le donne e depressa?

Un Batman che sperpera il suo patrimonio per i peggiori sfizi, alla faccia della gente poraccia?

Un Flash vanesio e drogato?

Lo so, non è una bella cosa da pensare…ma in un mondo reale, esisterebbero di certo. Nemmeno loro sarebbero immuni dalla cattiveria e dalla corruzione del mondo.

“The Boys” è una serie che ci introduce a un eventuale mondo con supereroi completamente diversi da come amano presentarsi davanti al pubblico.

Da fan dei film Marvel, mi sono innamorato in pochissimo tempo di questa serie innovativa e super intrigante.


Trama: Hughie perde molte delle sue certezze quando vede la sua amata fidanzata morire per mano di uno dei supereroi più importanti del mondo. In preda al desiderio di vendetta, il ragazzo incontra un gruppo di vigilanti desiderosi di portare alla luce, a qualunque costo, gli oscuri segreti nascosti dalla multinazionale che gestisce i supereroi.


Sviluppata da Erik Kripke, “The Boys” è una serie televisiva americana che unisce sapientemente molti elementi, come la black comedy, il crime e i supereroi. Si tratta di un prodotto originale Amazon Prime Video, basato sull’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson e pubblicato dal 2006 al 2012.


I personaggi coinvolti in questa storia sono molti. Il cast principale si può dividere in due gruppi: i “Boys” e i Supereroi, o semplicemente “Super”.

Al primo gruppo appartengono Hughie (Jack Quaid), il protagonista della storia; il leader Billy Butcher (Karl Urban, Eomer nella trilogia de “Il Signore degli Anelli”); Latte Materno (Mother’s Milk), interpretato da Laz Alonso; il mercenario Frenchie (Tomer Capon) e la Femmina (Karen Fukuhara), una ragazza provvista di superpoteri.

Il secondo gruppo è più nutrito e consiste nei Sette, una squadra di supereroi di élite gestita dalla potentissima multinazionale Vought International, la cui vice presidente è Madelyn Stillwell (Elizabeth Shue). Fanno parte del team:

  • Patriota (Homelander), il leader dei Sette, interpretato da Antony Starr;
  • la possente Queen Maeve (Dominique McElligott);
  • il velocissimo A-Train (Jessie T. Usher);
  • Abisso (The Deep), supereroe capace di respirare sottacqua e di comunicare con le creature marine, interpretato da Chace Crawford (Nate in “Gossip Girl”);
  • il silenzioso e ombroso Black Noir (Nathan Mitchell);
  • l’invisibile Translucent (Alex Hassell);
  • Starlight (Erin Moriarty), l’ultima arrivata nel gruppo, capace di sprigionare potenti raggi di luce.

A essi si aggiungono numerosi personaggi secondari, come Hugh Sr (Simon Pegg), il padre di Hughie; Donna (Ann Cusack), la madre di Starlight; Ashley (Colby Minifie), pubblicista che lavora per la Vought; Raynor (Jennifer Esposito), agente della CIA che vorrebbe smascherare la Vought; Becca (Shantel VanSanten), moglie di Billy scomparsa da anni; alcuni supereroi minori come Ezechiele (Shaun Benson), Popclaw (Brittany Allen) e Mesmer (Haley Joel Osment, il celebre bambino de “Il Sesto Senso” ormai cresciuto).

I fan di “GLOW” saranno felici di vedere Jackie Tohn (Melrose), mentre quelli di “Breaking Bad” esulteranno per l’apparizione dell’immenso Giancarlo Esposito.

Ogni personaggio riesce a farsi valere, grazie al proprio carattere peculiare. Anche le performance sono fenomenali.

Partiamo con i Boys. Hughie è il tipico ragazzo qualunque che sembra venire coinvolto in qualcosa molto più grande di lui. Il bello è che lui, piano piano, si adegua alla faccenda e si rivela una persona piena di risorse, nonostante faccia puntualmente figuracce imbarazzanti. Impossibile non volergli bene, soprattutto perché ha una faccia simpatica.

Billy è iconico. Fighissimo, sarcastico ed estremamente scontroso, ha una background molto interessante. Il suo odio per i Super, però, lo porta a essere insopportabile, alcune volte. Il suo punto di forza è l’imprevedibilità: non si sa mai cosa gli passi per la testa. Menzione speciale per il suo modo di vestirsi: camicia tipo hawaiana sotto giacconi scuri. Impossibile non notarlo, in mezzo alla gente.

Latte Materno rimane simpatico già per il suo nome improbabile. Protettivo e scettico, fa un po’ da padre a tutti, elargendo consigli saggi e ramanzine, quando necessario. Anche la persona con più sale in zucca, però, è destinata a fare cavolate.

Frenchie si chiama così perché è francese. Della serie “Originalità portami via“. A differenza di LM (Latte Materno, non Laurea Magistrale), è impulsivo e testardo, nonché romanticone. Tenerello.

La Femmina (aridaje con l’originalità) è piena di punti interrogativi. Come si chiama realmente? Da dove viene? Perché ha i superpoteri? Nonostante l’aspetto e il comportamento furastici, è una validissima componente del gruppo, specializzata nel salvare le chiappe altrui.

Questo gruppo di improbabili ragazzacci è troppo forte, visto che ognuno di loro agisce in una maniera completamente diversa dagli altri e i loro caratteri cozzano in ripetizione. Difficile non fare il tifo per loro.

I Super sono il vero pezzo forte della serie: ogni difensore in calzamaglia ha due facciate, una pubblica e perfetta, l’altra negativa e orribile.

Impossibile non notare somiglianze tra gli “eroi” di questa serie e le icone DC e Marvel: Patriota – Captain America/Superman; Queen Maeve – Wonder Woman; A-Train – Flash; Starlight – Captain Marvel/Miss Marvel; Abisso – Aquaman; Ezechiele – Mr. Fantastic. Black Noir, invece, mi pare più un G.I. Joe.

Patriota, oggettivamente, è odioso a dir poco. Fa tanto il grande eroe del mondo, con quei sorrisetti smaglianti, ma è il più falso di tutti. La sua spirale che diventa sempre più negativa, durante la serie, fa veramente paura. Un grande plauso a Antony Starr: ogni suo sguardo psicopatico è capace di spaventare persino il più coraggioso degli uomini. Un villain d’eccezione, soprattutto perché ha un background personale pieno di spunti.

Queen Maeve è cazzuta e bella, ma nasconde molti scheletri nell’armadio sotto il suo atteggiamento da ragazza ribelle.

Abisso è il più disgustoso del gruppo, anche se a guardarlo in faccia non si direbbe. Il suo arco narrativo, però, è uno dei più strambi e originali e riesce a creare grande curiosità. Il suo nome in inglese, sarò io a essere lievemente pervertito, mi fa pensare a un porno.

A-Train è il più irritante del gruppo. Se la crede come pochi, ma è complessato come non mai. Egli è la palese dimostrazione che la competizione, se presa dal lato sbagliato, può fare solo male.

Translucent è l’antipatia fatta supereroe, mentre Black Noir (altro nome genialmente originale) svolge perfettamente il ruolo di mobilio. Avrei decisamente voluto molte più scene su di lui, visto che adoro i ninja.

Starlight è meravigliosa. La vediamo tutta contenta e carina, in procinto di cominciare il suo lavoro all’interno dei Sette. Tuttavia, ogni sua singola aspettativa viene brutalmente tradita e finisce per reagire in maniera molto forte. Finalmente, una vera supereroina che può essere di ispirazione, una luce in mezzo all’oscurità.

Nonostante riescano a essere davvero antipatici, i Super risultano delle creature davvero affascinanti, soprattutto quando mostrano il loro lato più oscuro. Cosa li ha spinti a diventare l’opposto di quello che credono i loro fan? Sono soggetti recuperabili o sono destinati a cadere in un baratro senza fondo? Scoprire che gli eroi non sono altro che i veri villain della storia è davvero un grande plot twist e contribuisce a rendere “The Boys” una serie davvero affascinante.

Tornando al cast, la Stillwell è un personaggio molto particolare e rappresenta in pieno la società capitalista che sfrutta l’aspetto materiale di tutto, tragedie comprese. Abbastanza orripilante, soprattutto perché ti guarda sempre con quei suoi sorrisini di circostanza.

Anche i personaggi secondari sono strambi, tra pubbliciste sopra le righe (Ashley, che nervi!), supereroi bigotti e ipocriti (*coff coff* Ezechiele *coff coff*) e madri lontane dall’essere genitrici modello. Vedere Simon Pegg in un ruolo diverso dal solito mi ha fatto davvero piacere.

La componente psicologica è presente in quantità massicce, per mia somma gioia.


La storia è una sorta di guerra, anche se combattuta in scala minore, e consiste in “Boys vs Super”.

Tutto comincia col povero Hughie che perde l’amore della sua vita per colpa di un supereroe. Il ragazzo viene subito consumato dalla vendetta e cerca un modo per farla pagare alla Vought, colpevole di non sapere gestire i Super senza causare vittime collaterali, ma senza successo. A un certo punto, però, il giovane incontra il misterioso Billy, alla ricerca di vendetta, proprio come lui. Il determinato Butcher vede in Hughie un ottimo alleato per la sua coraggiosa ma folle causa. Inizia così la guerra tra i due gruppi, tra minacce, morti sanguinose e imprevisti.

Ovviamente, i piani dei Boys sono lontani dall’essere perfetti, quindi in ogni episodio piovono rogne e guai, anche in scala davvero letale. L’ansia che possa succedere qualcosa di brutto ai nostri improbabili beniamini è tanta.

Oltre a questa storyline principale, ci vengono mostrate molte sottotrame, come l’ingresso della promettente Starlight nei Sette, con conseguenti delusioni; la Stillwell che cerca, in tutti i modi possibili, di fare entrare i supereroi nei piani di difesa nazionale; Abisso che si scontra meritatamente con il suo karma; oppure l’angosciante relazione tra la Stillwell e Patriota, con relativo peggioramento psichico di quest’ultimo. C’è tanta carne al fuoco, ma la lunga durata degli episodi (circa un’ora cadauno) permette agli eventi di svilupparsi in maniera giusta, senza risultare troppo affrettati o dilungati.

Da buona opera sui supereroi, ci sono molti momenti action, tra inseguimenti, combattimenti e sparatorie, ma ci sono anche molte scene poliziesche, visto che i Boys fanno numerose indagini (usando metodi alquanto discutibili) per sgamare le attività della Vought. C’è molta ironia, soprattutto nelle scene con Billy.

L’episodio finale è epico. Ovviamente accade di tutto, ma per mia somma felicità, la stagione si conclude con molte situazioni lasciate inconcluse. “The Boys” è senza dubbio una serie che speri non si concluda in una sola stagione.

Il punto di forza di questo serial è la prospettiva abbastanza originale con cui viene trattato un tema conosciuto anche da chi non ha mai visto un film Marvel: i supereroi.

Essendo stati abituati a personaggi puri, valorosi ed eroici a tutto tondo, fa abbastanza strano vedere Patriota e compagnia bella in versione fortemente dark. Non hanno un lato oscuro, di più. A differenza di come si mostrano al pubblico, sono delle persone completamente diverse e orribili, chi più (Patriota, Abisso), chi meno (Queen Maeve e, ovviamente, Starlight). Grazie a questo elemento, la storia acquista sempre più imprevedibilità, perché non si riesce mai a capire quanto ancora questi pseudo-difensori possano cadere in basso. Per la prima volta, si finisce per fare il tifo per i “delinquenti”, piuttosto che per gli eroi.

Questa resa al negativo di una storia sui supereroi presenta anche molte critiche a livello sociale e politico, anche abbastanza feroci, tra supereroi che abusano dei loro poteri e del loro status di élite e multinazionali che puntano solo sul merchandise e sui loro scopi, fregandosene non solo della vita dei cittadini indifesi, ma anche dei veri bisogni dei supereroi che esploitano senza sosta. È proprio vero, er più pulito c’ha la rogna. Meravigliosi anche i palesi riferimenti ai supereroi DC e Marvel, soprattutto negli abiti dei Sette.


La sceneggiatura è forte. Ogni battuta è coinvolgente, i momenti comici, anche se dissacranti o moralmente poco corretti, riescono a strappare delle risate. In alcune scene ci sono degli spiegoni, ma non sono per niente noiosi. Ogni momento riesce ad avere un suo valore.

La trama scorre davvero bene, soprattutto grazie agli imprevisti quasi infiniti, mentre i personaggi riescono a distinguersi tra loro, grazie a background non banali e ai loro caratteri molto determinati. Mi dispiace solo per Black Noir, l’unico lasciato (ironicamente) nell’ombra.


Vista l’atmosfera super dark, non sorprende la presenza di roba molto tosta, in termine di violenza, volgarità e sesso. Ci sta tanto sangue, molte persone vengono accopate male. La maggior parte degli episodi sono classificati VM16, a volte anche 18. Chi è molto sensibile o non regge la roba scorretta, faccia un passo indietro, ma personalmente questo stile abbastanza hardcore ci sta tutto.


A livello visivo, la serie mi è piaciuta molto.

Siamo nella grande città, quindi un ambiente molto urbano e molto popolato. Il taglio di regia molto cupo è azzeccatissimo, ci sono pochissime scene veramente luminose. Effetti speciali fighi.

Anche la colonna sonora è molto buona, molto in linea con l’atmosfera.


“The Boys” è stata una vera sorpresa. Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere il fumetto originale, quindi non so se la serie ne è una trasposizione fedele, ma spero davvero di recuperare.

Dopo aver passato questi mesi a vedere molti film Marvel bellissimi ma sempre positivi, mi sono divertito a conoscere una storia nuova, più oscura e malvagia. Mai avrei pensato di odiare un supereroe e tifare dei protagonisti che cercano di smascherare i cattivoni, arrivando a sporcarsi volontariamente di sangue.

Non so voi, ma non vedo l’ora che arrivi la seconda stagione. Ci sono tante porte lasciate aperte e tanto potenziale da sfruttare. Spero davvero mantengano alto il livello della qualità.

Forza Boys!

Cosa mi è piaciuto:

  • Personaggi interessanti e ben interpretati, ANCHE IL MALEDETTO PATRIOTA.
  • Vedere una storia con i supereroi in versione dark.
  • Trama semplice ma sempre più accattivante.

Cosa non mi è piaciuto:

  • Black Noir non è stato sfruttato per niente.

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RedNerd Andrea

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