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Essendo la seconda volta che mi trovo a vivere da solo in Giappone, ormai mi sono abituato all’idea di fare la spesa. Alla fine è davvero divertente, soprattutto quando nelle ore di punta, si trasforma in uno sport: slalom tra le persone, danza classica con il cesto della spesa, con piroette e passi sulla punta dei piedi in modo da non urtare gli anziani, corsa libera per arraffare le ultime cose fresche o di breve scadenza, per non mancare della prova di pazienza da attuare quando le file diventano chilometriche.

Fare la spesa è un’esperienza completa.

Ah, mi stavo per dimenticare anche quanto sia utile per la matematica, visto che ci sono molti supermercati e konbini (i convenience store aperti 24h), ognuno con dei prezzi diversi. Si calcola, dopo averli studiati tutti, quanto si spenderebbe in ognuno, poi si decide dove andare. Ci ho provato un paio di volte a fare i calcoli, ma poi mi sono ricordato di essere laureato in “Lingue e Civiltà Orientali”, non in “Matematica”, quindi ho capito che è meglio spendere quei 2-3 euro in più in un supermercato più fornito. Si vive (e se magna) una volta sola.

Una categoria in particolare di supermercati, però, è in grado di mettere tutti d’accordo in termini di prezzi: i negozi a 100 yen.

100 yen equivalgono a 84 centesimi circa.

Ergo, questi negozi vendono una fracca di roba a livelli assolutamente abbordabili.


Ci sono numerose catene di “100 yen shop” in Giappone, ma le più famose sono Seria, Daiso e Lawson 100 (una specie di spin-off derivante dal konbini Lawson).

A Sendai, ci sono molti Seria e Daiso. In particolare, nel centro della città, che noi chiamiamo “Ichibancho”, ci sono almeno 3 Daiso e 2 Seria nel giro di poche centinaia di metri, il che la dice tutta sulla popolarità e richiesta di questi negozi. Alcuni sono piccolini, di un piano solo, mentre altri sono più grandi. Il Daiso principale di Ichibancho ha 5 piani + 2 sotterranei.


Cosa vendono di particolare, questi negozietti economici?

Di tutto.

Davvero, non sto scherzando. Vendono di tutto.

Hanno cibo (anche se in qualità limitata, per esempio snack, bevande e dolciumi), prodotti per la casa, decorazioni, vestiti, accessori, cartoleria e ovviamente mascherine (se si degnano di rifornire gli scaffali). Un supermercato come tutti gli altri, con la differenza che quasi ogni merce viene venduta allo stesso, economico prezzo.

Infatti, non c’è nemmeno scritto quando costa il prodotto esposto, visto che sin dall’entrata viene fatto presente che tutto costa 100 yen. Ci sono alcune eccezioni, il cui prezzo, diverso dallo standard, viene scritto, ma al momento non ne ho vista nemmeno una (EDIT: Gli asciugamani che ho comprato per la palestra sono costati poco di più e infatti avevano il prezzo sull’etichetta).

Molti penseranno che questo prezzo è troppo economico, sicuramente c’è qualche fregatura. Gli oggetti si romperanno subito.

E invece no. Sono di qualità molto buona.


Inutile dire quanto questi negozi siano un vero e proprio guilty pleasure. Chiunque conosco ha affermato di aver perso almeno una volta la propria dignità, quando entra in un Daiso.

Io non faccio eccezione.

Ogni volta che entro in uno di questi negozi, compro sempre qualcosa. Per fortuna, quasi sempre prendo cose che mi servono davvero. Infatti, i Daiso e i Seria di Ichibancho mi hanno regalato un sacco di soddisfazioni. Sono Seria…volevo dire, serio.

Ogni sussidio che non ho trovato nella mia camera del dormitorio l’ho preso in un 100 yen shop.

Mi servivano delle penne? Dei quaderni su cui appuntarmi le lezioni e fare i compiti? Un salto a Daiso e tutto risolto.

Necessitavo di una sacchetta per metterci le scarpe da palestra o un porta tessera della metro? Un giretto da Seria.

Non avevo idea di cosa comprare per pulire la mia camera, essendo un pigrone nullafacente? Sono andato da Seria e mi sono fatto consigliare da una commessa (dopo, ovviamente, averla messa nel pallone perché non mi ricordavo per bene i termini precisi per dire “pulire” e “mobili”). Morale della favola: ormai prendo sempre lo stesso tipo di panni per la polvere, visto che funzionano alla meraviglia.

Ho persino sconfitto (anche se non del tutto) la pratica delle buste di plastica, comprando una shopping bag, anche se dopo 2-3 mesi si sta logorando, ma questa volta è colpa mia, spesso esagero con la spesa.

Anche i fazzoletti costano 100 yen, anche se non sono spessi come i nostri beneamati fazzoletti “Tempo”. Ci metto pochissimo a finire un pacchetto. Per fortuna, in giro mi danno una marea di pacchetti di fazzoletti gratis, sennò ogni due settimane dovrei fare scorta.

Daiso è capace di salvare la vita anche quando bisogna fare dei pensierini agli amici, visto che vende cose molto carine, come portachiavi, magneti, fazzoletti di stoffa, tutto a tema Giappone.

Vende addirittura powerbank e adattatori, anche se mi sembra assurdo che costino così poco, la prossima volta indagherò.

Ho persino trovato le pantofole da usare in camera, i profumi ambientali e un paio di guanti. Purtroppo, questi ultimi li ho sostituito con un paio più pesanti e molto meno economici, visto che a Sendai, a differenza di Roma, è impossibile per le mani sopravvivere al gelo con i guanti senza dita.

Le vere soddisfazioni, però, arrivano ora.


Desideroso di fare qualcosa di ludico in camera che non riguardasse solo videogiochi e Netflix, ho cercato dei sudoku.

Trovati.

Daiso ha proprio una collana di sudoku. Ogni libricino ha una sua difficoltà. Quello di livello medio non l’ho ancora finito. Quello facile l’ho abbandonato perché troppo semplice. ANDREA, DECIDITI.

Non contento, ho scoperto anche altri libricini, specializzati in argomenti diversi. Uno di questi è intitolato “Psicologia del cuore nero”. Non avevo idea di che volesse dire, ma è bastato leggere “psicologia” per comprarlo.

Dopo 4 mesi, è ancora nello scaffale, in attesa di venire iniziato. Forse non è stato una scelta saggia, anche perché è tutto in giapponese, ma non è costato manco 1 euro! Lo leggerò quando avrò molto tempo utile per migliorare le mie skills da traduttore, cioè nel duemilacredici.

Altra soddisfazione: le mini barrette al cioccolato. Sono buonissime. Hanno pure messo un’offerta, se ne prendi 1, ne ricevi due in omaggio. Io felicissimo ne ho usufruito, poi ho controllato bene le kilocalorie…

Beh, è stato bello finché è durato.

Parliamo di cose più utili, tipo il metro per misurare.

Hanno pure quello. Il Daiso è pure un ferramenta.

Sicché, per fare una breve sosta a Roma, avrei dovuto viaggiare con una linea diversa dalla Thai, temevo che il limite di grandezza delle valigie fosse diverso, quindi ho cercato un metro.

Alla mia richiesta, la commessa mi indica dei righelli.

Non sapevo esistessero valigie così mignon, signo. Il rimpicciolimento a comando non è stato ancora inventato, purtroppo.

Io ripeto la mia richiesta, lei stavolta capisce e mi indica i metri che cercavo.

Anche questo 100 yen. Olè.

Ma il colmo della gioia è avvenuto proprio in questi giorni, dopo essere tornato dall’Italia.

La primavera è tanto bella, sì. Piove di meno, i fiori sbocciano, fa meno freddo.

Poi arriva l’allergia.

Io ne soffro molto, quindi divento fiacco e mi stanco facilmente, nei mesi primaverili, complice anche l’antistaminico che prendo regolarmente per non starnutire ogni cinque minuti (in questo periodo, poi, starnutire non porta a nulla di buono).

Ergo, necessito di vitamine. Più spremute d’arancia bevo, meglio è.

Ergo, necessito di uno spremiagrumi.

Ho trovato anche quello da Daiso. 100 yen.

Il migliore acquisto fatto negli ultimi mesi, altro che il metro per le valigie.

Ora posso farmi quante spremute voglio, a casa, senza spendere soldi al bar per il succo.

Peccato per due scaramucce:

1. Lo spremiagrumi è manuale, non è elettrico. Quindi, mi tocca farmi i muscoli. Vabbè, compenso la mancanza di palestra.

2. Le arance costano l’ira di Dio. Io ne ho preso un pacco e ho dimenticato il costo effettivo, ma temo fosse sui 900 yen. Che siano costate più le arance che lo spremiagrumi fa davvero ridere.


I negozi come quelli a 100 yen mi sembra siano rari in Italia o almeno io non ne ho visto nessuno, per ora.

Secondo me, bisognerebbe esportare questo concetto, sono davvero comodi e aiuterebbero chi non potrebbe comprare oggetti a prezzo più elevato.

C’è anche da dire, però, che ne risentirebbero molto i ferramenta e altri negozi specializzati in un certo settore casalinghi.

Questo tipo di “grandi magazzini” sarebbe comunque una mano santa per chi ha difficoltà economiche, soprattutto se è in grado di sposare bene la qualità con il basso prezzo.

Io sono davvero felice della loro esistenza.

Il mio portafogli un po’ meno.

Ammetto che se non avessi la rogna del riportare tutto in Italia (evitando troppi sprechi), avrei già comprato moltissime altre cose, tra piatti ben decorati, quaderni sempre utili, snack ipercalorici e tazzine da tè/sake. Avrei riempito la mia shopping bag fino al limite a ogni mia spedizione punitiva, tanto da romperla e da comprarne una nuova, tanto costano 100 yen.

Evviva Daiso. Evviva Seria. Evviva i negozi dove tutto è a 100 yen. Pure la tua dignità.

RedNerd Andrea

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