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Il poster di "Encanto"

Tra un film horror e una serie action/fantasy, trovo sempre il tempo per vedermi qualcosa di leggero e fiabesco, come “Encanto”, l’ultimo film uscito della Disney.

Onestamente, ho sempre preferito le storie non principesche (non che mi facciano schifo, anzi…) e “Encanto” ne è la conferma: adorabilissimo nella sua semplicità.


Diretto da Jared Bush e Byron Howard, “Encanto” è un film di animazione della Disney, appartenente ai generi della commedia musical e del fantasy, ed è uscito verso fine 2021, prima nei cinema e in seguito sulla piattaforma streaming Disney +.


“Encanto”: la famiglia Madrigal

I protagonisti di questo film sono i Madrigal, una famiglia colombiana responsabile della protezione di una città nascosta in mezzo a delle montagne.

I Madrigal sono considerati speciali, in quanto quasi tutti i membri della famiglia hanno dei poteri magici che contribuiscono al benessere del villaggio.

Tra queste persone magiche, spicca la giovane Maribel (doppiata in originale da Stephanie Beatriz, la mitica Rosa Diaz di “Brooklyn Nine-Nine”), che è anche l’unica dei Madrigal a non avere un talento magico. Ella è il personaggio cardine della storia.

Intorno a lei, ruotano gli altri membri della famiglia, a partire dalla “abuela” (nonna) Alma, colei che ha fondato tutto.

Dopo ci sono la mamma Julieta, in grado di guarire ferite con il suo cibo, e il padre Agustin; la zia Pepa, che con il suo umore condiziona il meteo nei paraggi, e lo zio Félix; lo zio Bruno, con il talento della premonizione e scomparso misteriosamente anni prima.

Tra i giovani, ci sono le sorelle di Maribel, Luisa (dotata di forza sovraumana) e Isabela (che ha il potere di far sbocciare fiori ovunque); i cugini Dolores (capace di sentire discorsi anche da lontanissimo), Camilo (in grado di cambiare aspetto a suo piacimento), e il piccolo Antonio, di cui ancora non si sa il talento.

La famiglia Madrigal è adorabile, colorata e folle, proprio come ci si aspetterebbe da una piccola comunità protagonista di un film Disney.

Maribel, nel suo essere semplice e comune, è molto relatable: mi sono rispecchiato molto in lei.

La mia preferita, però, resta Luisa: donna forte e salda, ma piena di complessi. Le sue poche scene sono esilaranti.

In realtà, tutti i Madrigal sono interessanti, grazie ai loro poteri e caratteri ben diversi tra loro. Ognuno di essi può regalare scene molto comiche, anche nel caso di individui più antipatici come la sorella Isabela.

Tranne Abuela.

Penso che “Encanto” sia il primo film Disney in cui io abbia detestato a pieno la nonnina del cast.

Abuela ha una sua storia complicata, quindi è un gran bel personaggio, ma il modo in cui si comporta soprattutto con Maribel è veramente tremendo.

Menzione extra speciale a Bruno, colui che è destinato a diventare, dopo l’Innominato dei “Promessi Sposi” e Voldemort, il nuovo “colui che non può essere nominato”.

NON SI NOMINA BRUNO.

Povero iettatore.

La famiglia Madrigal è un gioiello anche dal punto di vista socioculturale: sono sempre felice, quando in film mainstream come quelli della Disney vengono resi protagonisti membri di minoranze (in questo caso, la comunità latina). Sono sempre ottime occasioni per conoscere meglio il mondo che ci circonda.


La magia può durare per sempre?

La trama di “Encanto” non è complessa per niente: si tratta della storia della famiglia Madrigal, che protegge da anni una comunità rurale rifugiatasi in mezzo alle montagne grazie all’encanto, ai poteri che sono stati donati alla stirpe di Abuela.

Sembra tutto perfetto, al giorno d’oggi: il piccolo Antonio sta per scoprire il suo talento magico, la giovane, bella e perfetta Isabela è corteggiata da un ottimo partito e il paese è più prosperoso che mai…ma si sa, nei film Disney l’idillio non dura mai in eterno e infatti un pericolo è in agguato.

L’unica che sembra in grado di accorgersene è Maribel, l’unica Madrigal senza poteri. Perché proprio lei?

Il film esplorerà il rapporto tra Maribel e la sua famiglia, nonché la magia che rende la sua famiglia speciale.

Il divertimento di questo film risiede nel contenere tutto all’interno del paesino: non c’è bisogno di fare lunghe scampagnate avventurose come in altri film, ma si può vivere tutto anche solo nella casa incantata dei Madrigal, chiamata anche “casita”.

Tra una tappa e l’altra, verrà approfondita la questione della magia, così come tutte le pressioni che derivano da ciò: solo perché i Madrigal sono magici, non vuol dire che sono perfetti, integri e felici.

Quello che mi è piaciuto di più di “Encanto” è questo: la sua semplicità. Ogni evento è perfettamente riscontrabile nella vita reale, con la differenza che noi non abbiamo la magia, sigh.


Da buon film della Disney, ci sono molti momenti leggeri e divertenti, tra una canzone e un’altra.

Le gag funzionano perché sono semplici, non c’è nulla di forzato.

Rispetto a molti film Disney, inoltre, non c’è una massiccia presenza di retroscena tragici e banali. Il passato triste è immancabile, ma qui è ben contestualizzato anche a livello storico.


Un “encanto” da guardare e ascoltare

“Encanto” è veramente carino a livello estetico e sonoro.

Le ambientazioni, i personaggi sono tutti colorati, accoglienti. Passerei volentieri del tempo in compagnia dei Madrigal, nella loro “casita” magica e nel loro paese rurale.

Una gioia per gli occhi.

Le musiche non fanno altro che rendere tutto ancora più ospitale e coinvolgente.

Visto il contesto, le canzoni sono tutti melodie latine, super orecchiabili e ballabili, ma anche divertenti: una delle canzoni è interamente dedicata a Bruno e alla sua sfiga. Geniale.

Altro punto a favore per la colonna sonora: le canzoni sono scritte da Lin-Manuel Miranda, il creatore del musical “Hamilton”.

La sua mano si sente eccome: alcuni pezzi sembrano proprio la versione Disney di “Hamilton”.


“Encanto” mi ha proprio lasciato “encantado”.

La storia, nella sua semplicità, mi ha conquistato e divertito, grazie anche all’energia dei Madrigal.

A quanto pare, questo film potrebbe vincere diversi premi nei prossimi mesi, dopo aver già trionfato ai Golden Globes nella categoria “Miglior Film di Animazione”. Attendo la nomination ai Premi Oscar.

Ormai sono sempre più a favore di film meno principeschi. Disney, continua così.

E ricordate:

NON SI NOMINA BRUNO.

“Encanto” è disponibile qui!

RedNerd Andrea

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